DECRETO CUTRO: LA NUOVA LEGGE SUL SISTEMA DI ACCOGLIENZA SPIEGATA IN DIECI RIGHE
un pezzo dell’Avv. Igor Brunello, esperto in diritto dell’immigrazione.
Il 6 maggio 2023 è stato convertito in legge il D.L. 20/2023 del 10/03/2023, meglio noto come decreto Cutro.
Eravamo abituati ad un sistema di accoglienza che prevedeva, anche per i richiedenti asilo, la possibilità di inserimento nel S.A.I (Sistema di accoglienza e Integrazione), il sistema di accoglienza diffusa gestito direttamente dai Comuni, con erogazione di servizi di cura e inclusione.
Per l’attuale Governo i richiedenti asilo sono una emergenza. Sono troppi, costano troppo e si fatica troppo ad espellerli. Il Decreto Cutro è una risposta a questa visione.
Il nuovo assetto prevede che i migranti appena soccorsi vengano ospitati, oltre che negli Hot Spot (centri di primissima accoglienza dedicati al primo soccorso e alla identificazione), anche in strutture analoghe o in strutture provvisorie in cui siano erogati solo il vitto, l’alloggio e assistenza sanitaria.
Le domande di asilo presentate alla frontiera da chi proviene dai paesi considerati sicuri saranno valutate direttamente in frontiera, con una procedura che dovrebbe durare al massimo 7 giorni. Con la possibilità, di detenzione amministrativa in un CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio). Si esternalizza l’esame della domanda, per agevolare, in caso di esito negativo, il rimpatrio.
Si prevede inoltre che i richiedenti asilo, salvo eccezioni, vengano successivamente ospitati solo nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), senza più possibilità di accedere al SAI. E che i servizi nei CAS siano ridotti, senza che si possano erogare assistenza psicologica, orientamento legale e formazione linguistica. Nell’attesa dell’esame della domanda (mesi e anni), si vuole risparmiare, tagliando servizi che miravano all’inclusione e alla cura. Il CAS, con il rischio di ammassamento, diventa modello di accoglienza.
Infine, si prevede che la decisione negativa contenga direttamente l’ordine di lasciare il territorio italiano e valga come una espulsione. E che una forma di protezione, quella speciale (ex umanitaria), venga falcidiata, per ridurre i casi di accoglimento.
Un disegno molto chiaro, in linea con le attuali politiche europee, che affrontano il flusso migratorio verso l’Europa con misure che, nella mente dei governanti, dovrebbero dissuadere i migranti dal partire, farli rimanere il meno possibile e agevolarne il ritorno a casa.
Se questo davvero accadrà, lo vedremo a breve.
Se non accadrà, avremo negato diritti, aumentato il numero degli irregolari e il disordine sociale.
Se accadrà potremo dormire sonni tranquilli.
Senza nulla chiederci sulle condizioni di vita di chi abbiamo riaccompagnato a casa sua e delle cause di un fenomeno che non è emergenziale ma strutturale.
Il pezzo è stato scritto per ZonaMista, episodio 33.
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