Distanza sociale, non toccarsi, ritiro in casa, diffidenza, angoscia, paura: sono solo alcune delle caratteristiche tipiche del disagio psichico.
Chi avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato un momento in cui tutti, contemporaneamente, nel mondo intero, avremmo provato in modo così totalizzante una serie di emozioni, preoccupazioni e pensieri che in un modo o nell’altro ci avrebbero avvicinati alla sofferenza delle persone con un disagio psichico?
Come coordinatrice dei Centri Diurni che hanno realizzato questo diario sono molto orgogliosa e fiera del risultato e di come gli utenti hanno saputo dar voce, in modo così semplice ed emotivamente coinvolgente, ai loro vissuti e pensieri durante la pandemia Covid.
Mi piace pensare che chi si avvicinerà a questo diario potrà anche ritrovare se stesso, i momenti e le paure di quanto vissuto.
Basaglia diceva che “la follia è vita, tragedia, tensione; la malattia mentale è invece il vuoto, il ridicolo, la manipolazione di una cosa che non c’è” come a dire che finché pensiamo alla malattia mentale come qualcosa di esterno a noi è più semplice difendersi e allontanarsi, quando invece comprendiamo che fa parte della vita di tutti è possibile avvicinarsi e comprendere meglio noi stessi e gli altri anche se ci appaiono più fragili, strani, problematici …..
Concludo con una frase di un nostro utente, detta durante uno dei tanti momenti di contatto a distanza dei mesi scorsi:
“A casa si ha la percezione di essere tutti uguali.
Ma quando finirà temo che il gap fra le persone e le diverse condizioni sociali riemergeranno di nuovo…penso!” (P.).
Sarebbe bello pensare che non sarà così caro P, ma che aver condiviso un sentire comune ci potrà guidare ad essere meno lontani e meno diffidenti tra noi e la nostra umanità, in tutte le sue forme e possibilità…
Ringrazio quanti hanno pensato, attivato e portato a termine questo lavoro.
Buona Lettura | Morena Costa | Coordinatrice Area Salute Mentale